lunedì 11 ottobre 2021

"Dolittle": ottimo film per bambini, meno per le famiglie

RECENSIONE - Abbiamo tutti presente il film cult con Eddie Murphy "Il Dottor Dolittle" (1998)? Bene, possiamo dimenticarlo. Con il nuovo "Dolittle" (2020) di Stephen Gaghan si torna alle atmosfere originali della serie di romanzi dello scrittore britannico Hugh Lofting da cui negli anni Novanta era stata estrapolata solo l'idea del dottore capace di interloquire con gli animali. Con Stephen Gaghan, per iniziare, vengono rispolverate le originarie ambientazioni vittoriane e si punta soprattutto a un pubblico di bambini. 

Il film gode di un cast eccellente. Annovera Robert Downey Jr nel ruolo del protagonista, reduce dal successo Marvel, Antonio Banderas e Michael Sheen nei panni dei cattivi e tanti nomi importanti nel doppiaggio originale degli animali: Emma Thomson è Polynesia, il pappagallo di Dolittle, John Cena presta la voce all'orso polare Yoshi, Marion Cotillard alla volpe Tutu, Ralph Fiennes è la tigre Barry, Selena Gomez la giraffa BetsyRami Malek il gorilla Chee-Chee e infine Octavia Spencer l'anatra Dab-Dab. Gli effetti speciali e l'estetica ora vittoriana ora esotica delle scenografie sono impeccabili. Tuttavia ciò che scricchiola è proprio la sceneggiatura la quale, fra l'altro, è stata a suo tempo revisionata e riscritta più volte. 


Come anticipato, trae spunto fedele dalle trame degli omonimi romanzi originali. Hugh Lofting aveva inventato il personaggio del Dottor Dolittle per riempire le lettere ai suoi bambini quando scriveva loro dalle trincee di guerra e non esser costretto a scrivere di cose orribili o noiose. Nacque così la figura di questo medico eccentrico che preferiva curare gli animali piuttosto che le persone, un singolare veterinario capace di parlare con i pazienti di qualsiasi specie. Robert Downey Jr gli dà vita con un'interpretazione egregia, ma da solo non riesce a sorreggere l'intera impalcatura assai debole. Il film cerca di essere una produzione per famiglie, fra la commedia e le storie di avventura, quasi sullo stile de "I pirati dei Caraibi". Gli spunti ci sono tutti, ma il potenziale non è sfruttato al meglio. La comicità è basata soprattutto sulle gag fra gli animali, sufficiente per far ridere un pubblico di piccini, ma non abbastanza per soddisfare l'umorismo di genitori e persone adulte. Il ritmo dell'avventura è, ahi noi, privo di adrenalina e noioso. "Dolittle" si rivela pertanto un film da far vedere almeno una volta ai bambini, ma per il resto una sfida persa nonostante gli ottimi presupposti di partenza. 


Di Valentina Mazzella


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venerdì 8 ottobre 2021

"Adalina - L'eterna giovinezza": commedia romantica e senza pretese con una raffinata Blake Lively


RECENSIONE - E se si potesse vivere per sempre? Se fosse possibile non invecchiare mai e restare eternamente giovani e belli? Il tema dell'immortalità rimbalza dalla letteratura al cinema da lunga data ed ecco che il film "Adalina - L'eterna giovinezza" (2015) di Lee Toland Krieger si inserisce perfettamente in questo filone narrativo. La sceneggiatura di Hugh Ross non brilla esattamente per i colpi scena a sorpresa e fa spesso ricorso a espedienti semplicistici, eppure la storia cattura lo stesso lo spettatore e le sue emozioni. Il film racconta la vita di Adaline come quella di un moderno Dorian Gray: la storia di una donna nata nel 1908 che a 29 anni smette di invecchiare ed è costretta ad attraversare le varie epoche storiche cambiando identità e documenti ogni dieci anni sotto falso nome per non diventare una cavia da laboratorio. Nel frattempo vive la sua condizione come una maledizione che di fatto la condanna a vedere la figlia invecchiare e a condurre un'esistenza di solitudine, ad eccezione di fugaci amori. Tuttavia, come in ogni fiaba che si rispetti, nel finale è l'amore che salva la protagonista. 

Si tratta dunque di una commedia sentimentale e un po' drammatica che avvolge il pubblico soprattutto grazie all'estetica raffinata che le scenografie, la fotografia e i costumi riescono a ricreare. Si pensi ai vestiti, alle acconciature e al trucco capaci di esaltare la bellezza e l'eleganza senza tempo di Blake Lively, il cui talento dà giustizia a un'ottima interpretazione dell'affascinante Adalina. Il cast di tutto rispetto vanta inoltre un impeccabile Harrison Ford e il giovane Michiel Huisman. Le atmosfere che si rincorrono alle volte riportano alla mente quelle de "Il curioso caso di Benjamin Button" (2008), ma senza profonde riflessioni sul senso dello scorrere del tempo. Forse è questa l'unica grande pecca del film: l'aver rinunciato a un'analisi psicologica dei personaggi più accurata di fronte all'immortalità per arroccarsi unicamente nella dimensione romantica della vicenda. L'aver sprecato l'opportunità di meditare sul modo in cui oggi le rughe e l'invecchiamento vengano demonizzati nell'era dei bisturi, della chirurgia estetica senza freni e della giovinezza a tutti i costi e a qualsiasi età. 


Di Valentina Mazzella


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