RECENSIONE - Abbiamo tutti presente il film cult con Eddie Murphy "Il Dottor Dolittle" (1998)? Bene, possiamo dimenticarlo. Con il nuovo "Dolittle" (2020) di Stephen Gaghan si torna alle atmosfere originali della serie di romanzi dello scrittore britannico Hugh Lofting da cui negli anni Novanta era stata estrapolata solo l'idea del dottore capace di interloquire con gli animali. Con Stephen Gaghan, per iniziare, vengono rispolverate le originarie ambientazioni vittoriane e si punta soprattutto a un pubblico di bambini.
Il film gode di un cast eccellente. Annovera Robert Downey Jr nel ruolo del protagonista, reduce dal successo Marvel, Antonio Banderas e Michael Sheen nei panni dei cattivi e tanti nomi importanti nel doppiaggio originale degli animali: Emma Thomson è Polynesia, il pappagallo di Dolittle, John Cena presta la voce all'orso polare Yoshi, Marion Cotillard alla volpe Tutu, Ralph Fiennes è la tigre Barry, Selena Gomez la giraffa Betsy, Rami Malek il gorilla Chee-Chee e infine Octavia Spencer l'anatra Dab-Dab. Gli effetti speciali e l'estetica ora vittoriana ora esotica delle scenografie sono impeccabili. Tuttavia ciò che scricchiola è proprio la sceneggiatura la quale, fra l'altro, è stata a suo tempo revisionata e riscritta più volte.
Come anticipato, trae spunto fedele dalle trame degli omonimi romanzi originali. Hugh Lofting aveva inventato il personaggio del Dottor Dolittle per riempire le lettere ai suoi bambini quando scriveva loro dalle trincee di guerra e non esser costretto a scrivere di cose orribili o noiose. Nacque così la figura di questo medico eccentrico che preferiva curare gli animali piuttosto che le persone, un singolare veterinario capace di parlare con i pazienti di qualsiasi specie. Robert Downey Jr gli dà vita con un'interpretazione egregia, ma da solo non riesce a sorreggere l'intera impalcatura assai debole. Il film cerca di essere una produzione per famiglie, fra la commedia e le storie di avventura, quasi sullo stile de "I pirati dei Caraibi". Gli spunti ci sono tutti, ma il potenziale non è sfruttato al meglio. La comicità è basata soprattutto sulle gag fra gli animali, sufficiente per far ridere un pubblico di piccini, ma non abbastanza per soddisfare l'umorismo di genitori e persone adulte. Il ritmo dell'avventura è, ahi noi, privo di adrenalina e noioso. "Dolittle" si rivela pertanto un film da far vedere almeno una volta ai bambini, ma per il resto una sfida persa nonostante gli ottimi presupposti di partenza.
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